Villa
Greppi, situata nella ridente
Brianza (a Monticello, per la precisione), era
una Scuola Superiore Statale Sperimentale Polivalente
molto, molto particolare. Il lunedi e il venerdi si facevano nove ore, il
martedi otto, il mercoledi cinque e il giovedi' quattro. Il sabato si stava
a casa. La mattina si studiavano le materie di base,
non molto dissimili da quelle di un Liceo: Italiano, Filosofia, Storia, Diritto,
Matematica, due Lingue Straniere etc... Il pomeriggio le classi si dividevano
per indirizzo, dedicandosi a studi piu'
specifici e relativi al corso scelto. Cosi' c'erano l'indirizzo Umanistico
(gli Umanoidi), l'Elettronico-Informatico (gli Elettrici), l'Informatico-Amministrativo
(i Deformi), il Linguistico(il soprannome ve lo potete immaginare), il Chimico
(le Cimici) e il Meccanico (i Rozzi Maccanici). Questo e' stato il luogo dove
Babele, hardwarista per vocazione divina e quindi Elettrico fino in fondo
all'anima, ha visto il suo primo computer e conosciuto Paul,
iniziale artefice della deviazione di Babele verso il Magico Mondo del Software.
Babele Dunnit a Villa Greppi si e' trovato cosi' bene che ha deciso di rimanerci
per un po'. Erano i primi anni '80 e trovare
un docente di Elettronica o Informatica era una impresa disperata, poiche'
l'industria assorbiva istantaneamente tutti i neo-laureati. Era quindi molto
comune per i presidi delle scuole ad indirizzo tecnico fare incetta di supplenti
tra gli ex-alunni. Grazie a questo singolare fenomeno Babele ha orbitato intorno
a Villa Greppi dall'80 all'83
come studente e dall'83 al '92
come docente - mentre iniziava anche a muovere i primi passi nel Magico Mondo
del Lavoro e frequentava l'Universita' - acquisendo cosi' lo status di Memoria
Storica dell'Istituto.
Quelli furono veramente anni ruggenti per l'Informatica. Nel 1980
a Villa Greppi c'era un solo computer, un IBM Serie
1 con sistema operativo EDX (?), 64K di
RAM, HD da 1 MB e un mitico floppy drive da 8 pollici dove si infilavano dischetti
grandi come una pizza. Si programmava utilizzando un terribile macroassembler
chiamato EDL, aveva un solo terminale (quindi
il tempo netto pro capite passato davanti al video era di pochi minuti a settimana)
e tutto il sistemone era l'esatto contrario di quello che ora viene definito
"User Friendly", anche perche' ai tempi il concetto di "Ergonomia"
era ancora lontano. Il sistema, per risparmiare risorse, non aveva un interprete
dei comandi sempre pronto ad accettare input, come invece si sarebbe visto
sul DOS qualche anno dopo; per dirgli "guarda
che voglio fare una DIR" era necessario battere un tasto apposito, l'ATTN
(Attention!) che provocava la comparsa del "prompt" (">");
era poi necessario un comando esplicito di "load" ("$L").
Babele ricorda ancora la formula magica per editare IL file (si editava SEMPRE
lo stesso file, per qualche motivo arcano che nessuno riusci' mai a spiegare):
ATTN $L $FSEDIT EDITWORK,EDX003. Ovvero: Sveglia!
(ATTN), carica ($L) il programma di edit ($FSEDIT) usando come file logico
EDITWORK sul disco EDX003. Non dovrebbe quindi stupire che il primo impatto
tra Babele e il Computer sia stato un po' sconcertante, soprattutto se aggiungiamo
che le ore di Informatica erano quasi sempre buche a causa della sopracitata
carenza cronica di docenti. Questo incontro-scontro segnera' Babele Dunnit
per gli anni a venire, condizionandolo pesantemente e sviluppando sempre piu'
la sua visione info-olistica secondo la quale non solo il computer e' maggiore
della somma delle sue schede, ma e' anche molto piu' incasinato. Non dovrebbe
altresi' stupire nemmeno il fatto che, di li' a pochi mesi, la storica Prima
Gita allo SMAU (che diventera' poi il soggetto
del primo C-File
per Virtual) insieme appunto a Paul, che
si fiondava sugli Apple II e programmava fluentemente
in BASIC - linguaggio che, al confronto dell'EDL
sembrava inglese naturale - sia stata una vera e propria Illuminazione per
Babele. Infine la contestuale comparsa sul mercato dello ZX80
Sinclair - con il suo BASIC residente, i 2.5K di RAM e la possibilita'
di usare la TV come monitor - rappresento' il colpo di grazia. Babele Dunnit
DOVEVA avere quell'oggetto. Cosi' fu, e il resto e' storia.
Il Laboratorio di Elettronica-Informatica di Villa Greppi non subi' praticamente
alcuna miglioria tra l'80 e l'83. Poi iniziarono ad arrivare i PC:
gli IBM 8088, gli 8086
e i 286, i mitici PC AT.
Comparve il Borland Turbo Pascal che rappresento'
in quegli anni la vera svolta nella programmazione e, verso gli ultimi anni
di docenza di Babele, anche uno dei primi, velocissimi, strepitosi 386
(un Olivetti 360?). Il Sacro
Fuoco della Propagazione dell'Informazione gia' consumava in quegli
anni Babele Dunnit, mentre a sua volta cercava di instillare nelle menti di
giovani virgulti - in realta' solo poco piu' giovani di Babele stesso - concetti
al limite della comprensione umana, come Il Ciclo Di
For, il Programma per Calcolare i Numeri Primi
o addirittura La Ricorsione e Gli
Abstract Data Types.
Niente e' per sempre, dice Il
Ratman. Nel 1992, esaurito il Sacro Fuoco
della Propagazione dell'Informazione nei confronti di giovani virgulti che
ormai tendevano a farsi apertamente i caXXi propri
e raggiunto il limite superiore accettabile del gap didattico-generazionale
(ovvero tale per cui i giovani virgulti in questione iniziavano spontaneamente
a dargli del "Lei"), Babele Dunnit si ritira dall'insegnamento.
Le sue vittime si contano a centinaia e tuttora
capita che, qualora Babele si aggiri per l'Alta Brianza, qualche voce squillante
urli a bruciapelo un fatidico "PROF!".
Il 5% dei suoi ex-alunni ha ancora a che fare con l'Informatica, tutti gli
altri (piu' furbi) hanno ereditato l'attivita' di famiglia o fanno l'idraulico
(che rende molto di piu').
Tra i programmi sviluppati da Babele Dunnit nel periodo Villa Greppi e' da
citare un Generatore di Orario Scolastico basato
su tecniche di Intelligenza Artificiale. Premessa: per quanto sopra esposto
(scuola a tempo pieno, laboratori e palestre insufficenti, classi che si dividevano
per indirizzo nelle ore pomeridiane etc), stilare l'orario di Villa Greppi
era un'attivita' estremamente complessa che occupava un gruppo di 3/4 docenti
(il mitico Gruppo Orario) per almeno 2/3 settimane. Questa era ovviamente
una sfida per Babele Dunnit, che tra i suoi titoli puo' esibire anche quello
di Imperatore dell'Ottimizzazione Non Lineare.
Poiche' un orario scolastico e' una matrice e poiche' una matrice si puo'
"svolgere" in modo da trasformarla in una stringa, questo problema
puo' essere affrontato e risolto elegantemente con una tecnica di ottimizzazione
mediante Algoritmi Genetici, dei quali Babele
parla anche nella seconda parte del suo Lego
Speech. In effetti la parte piu' complessa fu quella di gestire il database
dei vincoli ("un professore non puo' essere in due posti nello stesso
istante", "il professor X vuole il giorno libero al Martedi"
etc) relativi a una ottantina di professori e una ventina di classi, dopodiche'
l'Algoritmo Genetico mostro' ancora una volta la sua soprannaturale potenza
calcolando, su un 286 e nell'arco di una notte, una soluzione con soli 3 errori.
Questo orario, mostrato al basito Gruppo omonimo, venne istantaneamente rimaneggiato,
definitivamente risolto ed ufficializzato con grande soddisfazione dell'Icosaedro
Verde Smeraldo.