Il CyberBuggy era un sistema VR immersivo sviluppato specificatamente da CyberFunk intorno al 1996 per il mercato delle sale giochi. L'idea era quella di un mezzo di trasporto a forma di grosso joystick rotondo, controllabile mediante una cloche centrale e vagamente simile ad un windsurf. Su questo hardware furono sviluppati vari giochi, con l'obiettivo di sfruttare al massimo le caratteristiche virtual-cinetiche del Buggy. La dotazione VR era resa completa da un casco Virtual I-O. Grazie alla scelta di utilizzare piattaforme PC, il CyberBuggy dal punto di vista tecnologico ha seguito il destino di questi ultimi, aumentando costantemente il rapporto prestazioni/prezzo. Inoltre, essendo Babele un Beta Tester di RenderMorphics RealityLab (poi comprato da Microsoft e trasformato prima nel Game SDK e in seguito rinominato Direct3D), egli ebbe la possibilita' di vedere da vicino l'incredibile sviluppo che le schede grafiche, spinte dalla forza della standardizzazione imposta da Microsoft, subirono proprio in quel periodo. Purtroppo il CyberBuggy ebbe poca fortuna commerciale, principalmente perche' la VR nelle sale giochi aveva gia' fatto il suo boom con Virtuality e secondariamente perche', proprio in quel periodo, venne liberalizzato in Italia l'utilizzo delle slot machines. Costando molto meno di un qualsiasi videogioco, occupando meno spazio e rendendo molto di piu', le slot machines sancirono di fatto la fine dell'epoca delle sale giochi italiane.